AccueilMes livresAjouter des livres
Découvrir
LivresAuteursLecteursCritiquesCitationsListesQuizGroupesQuestionsPrix BabelioRencontresLe Carnet
>

Critique de Roiben


La lettura di questo sesto volume mi è parsa un poco più soddisfacente dei precedenti. È portata avanti in modo più equilibrato e fa perdere meno d'interesse durante lo svolgersi degli eventi. Tuttavia devo dire che Fabien D'Andresy, per quanto se ne sia parlato largamente, è un personaggio labile, che quasi non esiste se non in virtù delle reazioni che scatena nel prossimo. In più nessuno ha spiegato la presenza di Grigot all'interno del palazzo degli Adler, la quale è parsa abbastanza inutile ai fini della trama. Devo inoltre aggiungere che, ancora una volta (e, di questo passo, chissà per quante altre volte) la madre di Lupin ha cambiato nome (vedi ultimo paragrafo del capitolo “Un amico scomparso). Per ultimo un semplice appunto: nel capitolo “Due ingegnosi amici”, alla comparsa in casa Adler di Arsène Lupin, egli indossa [cito]: uno sparato di seta nera, scarpe lucidissime, camicia bianca e un farfallino. Quel che mi sono immaginata io, prima di leggere la parte sulla camicia bianca, è che Lupin avesse un completo scuro con camicia di seta nera. Perché? Semplice, perché lo “sparato” è quella porzione visibile e inamidata di una camicia da sera dopo aver indossato e abbottonato la giacca (vedi definizione Treccani e Zingarelli). Da cui si deduce che se la camicia è bianca, lo sparato è altrettanto bianco, e forse l'autore intendeva il rever della giacca, quando parla di seta nera, o magari la fodera a vista tipo quella del tight. Ma chi mai potrà saperlo a questo punto? Bisogna pagarli meglio i correttori di bozze, dargli qualche incentivo per impegnarsi nel loro lavoro.
Commenter  J’apprécie          00







{* *}