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Critique de Roiben
Lupin, che mantenga il suo nome o ne usi altri, non può essere confuso. Qui è Raoul d'Andrésy, giovane, ha appena vent'anni, e usa il suo secondo nome di battesimo e il cognome da nubile della madre (e si fa passare per visconte, sposandosi per la prima volta).
Ora, l'avventura è degna di nota e porta alla luce molti spunti interessanti. Uno fra tutti, i quattro enigmi che dovrebbero condurre ad altrettanti tesori:
In robore fortuna
La lastra dei re di Boemia
La fortuna dei re di Francia
Il candeliere a sette bracci
Si può affermare che Raoul, grazie al suo incontro con Joséphine Balsamo, abbia intrapreso la sua strada verso la grande avventura di Arsène Lupin.
Ho solo un appunto. Maurice Leblanc in questi suoi racconti/romanzi ha descritto uomini di ogni tipo, dai tratti e caratteri più disparati, ma di donne ce ne sono solo di due tipi: quelle geniali e pazze da legare e quelle che esistono perché sono belle da vedere (curiosamente anche quelle pazze da legare sono belle da vedere…). Forse, e sottolineo forse, il signor Lebalnc avrebbe potuto chiedere qualche informazione in più alla sorella, che mi pareva una donna piuttosto interessante, al contrario di quelle dei suoi romanzi. Fra le altre cose molte delle suddette muoiono giovani o in modo violento (o entrambi), oppure scompaiono nel nulla, inghiottite dal gorgo dell'oblio.
Hortense Daniel : un picco di interesse iniziale, poi svanito nel nulla con l'avanzare dalla narrazione
Florence Levasseur : lasciamo perdere
Raymonde de Saint-Véran : idem come Hortense
Dolorès Kesselbach : pazza psicopatica
Sonia Krichnoff : idem come Hortense
Clarisse d'Etigues : non pervenuta
Joséphine Balsamo: pazza psicopatica
Nelly Underdown: linea piatta
Clarisse Mergy: discreta, forse l'unica che vale la pena di attenzione
Angélique Sarzeau-Vendôme : non pervenuta
Geneviève Ernemont : figlia di Lupin, un pacco da spostare a seconda della bisogna
Maman Coralie: pesante
Véronique d'Hergemont: insopportabilmente pesante
Ho finito. Altrimenti divento pesante anch'io.
Ora, l'avventura è degna di nota e porta alla luce molti spunti interessanti. Uno fra tutti, i quattro enigmi che dovrebbero condurre ad altrettanti tesori:
In robore fortuna
La lastra dei re di Boemia
La fortuna dei re di Francia
Il candeliere a sette bracci
Si può affermare che Raoul, grazie al suo incontro con Joséphine Balsamo, abbia intrapreso la sua strada verso la grande avventura di Arsène Lupin.
Ho solo un appunto. Maurice Leblanc in questi suoi racconti/romanzi ha descritto uomini di ogni tipo, dai tratti e caratteri più disparati, ma di donne ce ne sono solo di due tipi: quelle geniali e pazze da legare e quelle che esistono perché sono belle da vedere (curiosamente anche quelle pazze da legare sono belle da vedere…). Forse, e sottolineo forse, il signor Lebalnc avrebbe potuto chiedere qualche informazione in più alla sorella, che mi pareva una donna piuttosto interessante, al contrario di quelle dei suoi romanzi. Fra le altre cose molte delle suddette muoiono giovani o in modo violento (o entrambi), oppure scompaiono nel nulla, inghiottite dal gorgo dell'oblio.
Hortense Daniel : un picco di interesse iniziale, poi svanito nel nulla con l'avanzare dalla narrazione
Florence Levasseur : lasciamo perdere
Raymonde de Saint-Véran : idem come Hortense
Dolorès Kesselbach : pazza psicopatica
Sonia Krichnoff : idem come Hortense
Clarisse d'Etigues : non pervenuta
Joséphine Balsamo: pazza psicopatica
Nelly Underdown: linea piatta
Clarisse Mergy: discreta, forse l'unica che vale la pena di attenzione
Angélique Sarzeau-Vendôme : non pervenuta
Geneviève Ernemont : figlia di Lupin, un pacco da spostare a seconda della bisogna
Maman Coralie: pesante
Véronique d'Hergemont: insopportabilmente pesante
Ho finito. Altrimenti divento pesante anch'io.
