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Critique de Roiben


Che dire, Lupin non delude mai. C'è un ispettore che non avevo ancora mai ritrovato alle costole del nostro ladro francese, tale Guerchard, che a quanto pare compare nella serie televisiva degli anni 70 ma che in altri racconti di Leblanc letti in precedenza non era presente. Credo sostituisca Justin Ganimard, che mi era più simpatico ma era anche più tonto. Certo, questo all'inizio non sembra da meno: ci ha messo una mezza eternità a capire chi era Arsène Lupin.
Lui, Lupin, che qui è relativamente giovane (ventotto anni), è di nuovo in mezzo alle donne (come sbagliarsi). Ho idea che oltre ad aver studiato medicina, arti marziali, illusionismo, scherma e non so più cos'altro, abbia studiato anche psicologia. In questo racconto lavora di fino sulle emozioni umane e in buona sostanza ha la meglio senza quasi muovere un dito (nel senso che non c'è ombra di violenza fisica, ma sicuro che c'è quella psicologica).
La parte più divertente in assoluto è l'ultima battuta di Guerchard, riferita a Lupin che si era travestito da lui per svignarsela indisturbato: “E se ne va con la mia automobile!”. Una sana risata alla fine della storia è una gran bella cosa.
[aggiunta del 01/10/2019]
Ho appena scoperto che questa storia fa da precedente al romanzo "L'Aiguille creuse", ambientata un anno dopo, nella quale si fa cenno a Sonia Krichnoff.
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