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Critique de Roiben


Ho appena ufficialmente trovato uno dei miei personaggi cattivi preferiti: il visconte Andréa (con l'accento sulla e, vero? Perché su una delle due edizioni che possiedo non c'è l'accento). A un certo punto dello svolgimento della storia stavo pensando che fosse un po' troppo perfetto per essere vero, poi ho cambiato idea: ha tutta una deliziosa serie di difetti che lo rendono essenzialmente perfetto nella sua imperfezione e malvagio al punto giusto, senza alle spalle uno di quei motivi sciocchi e lacrimosi (del tipo: ho avuto un infanzia infelice, il mondo non mi vuole, la fidanzata mi ha mollato, sono stato adottato da un poco di buono, ecc.). No, lui è un bastardo malvagio perché ama esserlo e ci si crogiola piacevolmente. Quel che è meglio (o peggio, a seconda dei punti di vista), è che è maledettamente bravo nel farlo: molto intelligente, scaltro, intuitivo (è anche un bell'uomo, e perfino atletico e coraggioso, che non guasta affatto). Insomma, credo proprio di essermi perdutamente invaghita di questo personaggio.
Per il resto, direi che è una storia intricatissima, piena di personaggi, di storie intrecciate, di ritorni, di rapimenti, di morti ammazzati, di matrimoni saltati o combinati… Insomma, una telenovela del XIX secolo.
Rocambole, quello che di fatto presta il nome alla serie di romanzi, non mi ha molto impressionata. Forse perché è ancora molto giovane e quindi un poco inesperto. Forse perché nella mia mente è stato un po' messo in ombra da Andréa. Forse perché, nonostante affermi di avere idee chiare, a me non è sembrato, e non mi è parso che sappia cosa ne dovrà fare della propria vita né del proprio futuro.
Mi riservo di leggere il seguito per farmi un'idea più precisa su di lui. Per ora mi reputo piuttosto soddisfatta per quanto letto finora.
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