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Critique de silviaaa
Imbarcata nella lettura del Primo tomo di questo Immenso Classico, arrivo, dopo più di 700 pagine a dirvi che spesso abbiamo delle idee preconcette completamente infondate, specie su dei classici di questo calibro!
Dumas padre ( che idea di chiamare il figlio col suo proprio nome! Passati alla storia entrambi, poi!), era un gran spendaccione , sperperava tutto in feste, banchetti e dimore lussuose che faceva costruire ( ma che poi doveva vendere perchè non poteva sovvenire alle spese di manutenzione!!). Dato che scrivere gli riusciva piuttosto bene e facilmente, per avere un po' di liquidità immediata, scriveva sui quotidiani i famosi Feuilletons , romanzi d'appendice molto in voga all'epoca, che per la propria natura, dovevano avere un ritmo piuttosto sostenuto, per dar voglia al lettore di comprare di nuovo il giornale seguente, e una mole piuttosto abbondante, in modo da fidelizzare i lettori e tenerli incollati al giornale per un luuungo periodo! Premesso questo, come si può' pensare che il Conte di Monte Cristo possa essere un mattone pesante e noioso inutilmente prolisso? Non lo so, eppure era un po' l'idea che avevo(sentita e risentita) verso qs libro quando, dubbiosa, mi sono accinta a leggerlo.
Esser smentiti in qs casi è sempre un grande piacere! Che ritmo, che azione, che gran bel romanzo d'avventura! E che fluidità, che facilità di lettura (se non fosse per la mole spaventosa, si potrebbe tranquillamente leggerlo alle medie!)! Son rimasta basita! scorre che è una bellezza e talvolta si fatica a fermarsi! Se è vero che non ci sono molti spunti di riflessione, Dumas ci diletta comunque per l'ingegno con cui orchestra tutto l'intrigo ( e i vari sotto-intrighi!) e ci culla talvolta con storie dentro la storia, dove descrizioni precise e avvolgenti, pur cambiando il tono principale, ci spingono ad andare sempre più avanti!
Non posso dire sia prettamente il mio stile, ma sono ben soddisfatta di qs primo tomo!
Dumas padre ( che idea di chiamare il figlio col suo proprio nome! Passati alla storia entrambi, poi!), era un gran spendaccione , sperperava tutto in feste, banchetti e dimore lussuose che faceva costruire ( ma che poi doveva vendere perchè non poteva sovvenire alle spese di manutenzione!!). Dato che scrivere gli riusciva piuttosto bene e facilmente, per avere un po' di liquidità immediata, scriveva sui quotidiani i famosi Feuilletons , romanzi d'appendice molto in voga all'epoca, che per la propria natura, dovevano avere un ritmo piuttosto sostenuto, per dar voglia al lettore di comprare di nuovo il giornale seguente, e una mole piuttosto abbondante, in modo da fidelizzare i lettori e tenerli incollati al giornale per un luuungo periodo! Premesso questo, come si può' pensare che il Conte di Monte Cristo possa essere un mattone pesante e noioso inutilmente prolisso? Non lo so, eppure era un po' l'idea che avevo(sentita e risentita) verso qs libro quando, dubbiosa, mi sono accinta a leggerlo.
Esser smentiti in qs casi è sempre un grande piacere! Che ritmo, che azione, che gran bel romanzo d'avventura! E che fluidità, che facilità di lettura (se non fosse per la mole spaventosa, si potrebbe tranquillamente leggerlo alle medie!)! Son rimasta basita! scorre che è una bellezza e talvolta si fatica a fermarsi! Se è vero che non ci sono molti spunti di riflessione, Dumas ci diletta comunque per l'ingegno con cui orchestra tutto l'intrigo ( e i vari sotto-intrighi!) e ci culla talvolta con storie dentro la storia, dove descrizioni precise e avvolgenti, pur cambiando il tono principale, ci spingono ad andare sempre più avanti!
Non posso dire sia prettamente il mio stile, ma sono ben soddisfatta di qs primo tomo!
