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Critique de barbarawahl


Si tratta, in qualche modo, di testimonianza all'incontrario, esattamente, come quella di Anna Frank. La testimonianza dopo l'avvenimento non ha il sapore di autenticità di questi racconti precedenti al disastro, l'incidente, la tragedia, il morire; è solo con questo precedere l'avvenimento che abbiamo garanzia di onestà e sincerità; il racconto del dopo è elaborazione, filtro, compassione; mentre quello che scrive Nemirovsky, descrivendo la meschinità umana senza sapere che ne sarà una vittima è un gradino sopra il livello dello storico che annuisce sui fatti umani, già conosciuti e giudicati. Lei, ancora, non lo aveva provato, ma osservava e riscontrava , rampanti, quei mali che non appaiono clamorosi sul momento, ma solo nel tempo del dopo. Prima, sornione, piccolo, misero, nasce il minuscolo sopruso, l'insignificante prevaricazione, l'inavvertita ingiustizia, a stento ci si può credere.
Noi abbiamo avuto bisogno di tanto tempo per crederci, ora possiamo leggere.
Non riusciamo a leggere con occhi consapevoli ciò che è scritto oggi, per l'oggi; ci mancano gli elementari strumenti critici, le cornici di referenza, la documentazione dettagliata, non vediamo ciò che vediamo né leggiamo ciò che leggiamo. I libri postumi sono come le fotografie ritrovate dieci, trenta o cinquant'anni dopo: molto più definite, compiute nel loro senso, definitivamente significative.

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