La polizia (...) è tutta fiuto pei malandrini, vestiti di strappi, affamati, che rubano una coperta (...); ma i malandrini che vestono in gala, e vanno in ghingheri, che han dimora in un palazzo, li cerca di rado (...); ci vuole un grande scandalo, un gran fracasso perchè ogni tanto si svegli.
- Sta bene. E operi pur senza timori, sicuro di avere il nostro appoggio e si ricordi che la legge è uguale per tutti!
Come poteva una sorella denunziare il proprio fratello, spingerlo con la sua mano in un ergastolo; adattarsi a portare il nome di un uomo, che avrebbe vestito la camicia gialla del galeotto, condannato ad una pena perpetua?
Il principe s'interruppe; avea capito che l'educazione rendeva sempre più gravi i falli, i delitti di sua moglie; ella dovea aver più forte la percezione del bene; il suo traviamento era meno scusabile.
Chi avrebbe osato pronosticar tal fine a una ragazza così bella, in tanta stima a tutti, corteggiata a gara dai più nobili e dai più in auge, che avea veduto raccolto intorno a sè il fiore dei cavalieri in ogni città d'Europa e d'America; a una ragazza cui soprabbondavano gli omaggi, la fortuna e la virtù?
Momento sublime, che ad esser descritto domanderebbe penna di poeta, ben diversa dalla mia.