Piacevole, spesso divertente, qualche volta fa rabbrividire di spavento. Nel complesso una buona lettura, nella quale i personaggi mantengono le loro caratteristiche con l’aggiunta di un pizzico di humor in più.
Sherlock Holmes (non ho idea del perché debba essere Herlock Sholmés, anche dopo che i diritti di Doyle sono ampiamente scaduti) non è proprio brillantissimo, però è inaspettatamente compassionevole e divertente.
Adoro Justin Ganimard, il modo in cui bisticcia con Holmes e come non gli riesce proprio di fidarsi di Lupin, salvo poi essere sconvolto quando lo crede morto.
Béchoux mi diverte molto ogni volta in cui ho l’occasione di incontrarlo. Peccato che a un certo punto sparisca e di lui non si trovi più traccia.
In quanto a Nelly Underdown, a dire il vero la trovavo insopportabile già all’epoca del Provence (1902), per non parlare del castello di Thibermesnil, figuriamoci adesso. Ora, immaginando che sulla Provence avesse davvero ventiquattro anni (pensavo qualcuno in meno, in realtà: sembrava una mezza ragazzina in quell’occasione), e supponendo che siano trascorsi all’incirca vent’anni (1875 + 50 = 1925, ma mi pare che ne conti qualcuno in meno, l’autore), la signora dovrebbe avere quarantaquattro anni. Allora, per tutti i fulmini, perché l’autore si ostina a scrivere “jeune femme”? Dov’è che sarebbe giovane? Se ha più di quarant’anni (e ce li ha di per certo, perché almeno venti sulla Provence ne aveva), non può al tempo stesso essere giovane. Tuttalpiù dentro, potrebbe essere rimasta giovane, ma fuori è una donna che si avvia allegramente alla mezza età. Poi, diciamocelo, Lupin già a quarant’anni era descritto come non più un giovanotto; cosa sono ora queste preferenze per il gentil sesso?
E, non contenta, ho anche un altro enorme dubbio: ma sul finire di “Les dents du tigre”, il ministro Valenglay non aveva forse concesso la libertà a Lupin, perché potesse andare a salvare la povera donzella in pericolo, in cambio della cessione alla Francia del regno di Mauritania allora nelle mani di don Luis Perenna? Allora, mi chiedo, perché lo arrestano, se da allora, in teoria, non a commesso altre violazioni della legge? Si butta la gente in galera così, senza motivo? E solo per divertirsi a vederlo evadere con uno stratagemma tipico dei suoi? Bah!
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Une bien sympathique nouvelle aux faux airs de 10 petits nègres
Apres la somme toute décevante "momie retrouvee", M Gendebien recidive avec " une nouvelle confidence d'Arsene Lupin"
Un crime commis autour des falaises d'Etretat theatre des premières aventures d'Arsene Lupin ... plusieurs mobiles subtilement devoiles et un coupable inattendu
Un bon moment, j'espère donc que l'auteur va recidiver
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Désormais Comte de Landeuil, Arsene Lupin et sa promise partent à la découverte de l'Égypte et ses pyramides
Ils y rencontrent Howard Carter peinant a découvrir le tombeau de Toutankhamon.
Une nouvelle assez courte, une petite curiosité sympathique mais a la fin.un peu bâclée
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Quel bon moment que ce roman mêlant vengeance crime et Histoire de France
Pas de temps mort dans le récit ou Arsene est a la foi manipulateur, manipulé, prisonnier
Très bien écrit, dans la verve de Maurice Leblanc, l'auteur présentant d'ailleurs l'ouvrage comme un manuscrit inédit de ce dernier quasi terminé mais qu'il a du retoucher pour en faire un livre abouti
Je me suis laissé prendre a l'ambiance, a la trame, au retour de Sholmes, a cette malédiction des Rois de France même si les fils sont épais
Et sur la fin les origines d'Arsene dévoilées ... il vous suffit pour cela de lire le roman :-)
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Partiamo da una considerazione temporale.
Se il dottor Wilson è di fatto John H. Watson ideato da sir Arthur Conan Doyle come tutto fa pensare che sia, Watson ha partecipato alla seconda guerra anglo-afgana del 1878-1880; per fare questo per lo meno diciotto anni doveva averli, probabilmente qualcuno in più considerando che all’epoca aveva già un titolo di studio in medicina, quindi propendiamo per circa vent’anni. Ora, il racconto presente si svolge negli anni ‘20 del XX° secolo, il che ci porta a considerare che Watson/Wilson abbia come minimo sessant’anni. Cito dal testo: “le docteur Wilson, un jeune médecin revenu récemment des colonies”. A questo punto mi faccio due domande. La prima: quanto vecchio dev’essere un personaggio letterario per non essere più considerato giovane? Watson/Wilson secondo il personaggio canonico ha qui almeno sessant’anni, età che personalmente non giudico idonea a essere definita giovane. La seconda: quale colonia? Farà tuttalpiù il pensionato in qualche campagna inglese, a meno che non eserciti ancora la professione di medico generico nel suo ambulatorio londinese, altro che colonia.
Parlando del racconto vero e proprio devo dire che sono positivamente colpita: è semplice, ma al tempo stesso gradevole e divertente. Poirot/Poiret è stato un po’ maltrattato. Penso che se si fosse trovato da solo, o comunque in compagnia del caro Hastings, avrebbe senza dubbio svolto un ottimo lavoro. Non credo affatto sia agevole, né gradevole, lavorare a un caso di omicidio con il fiato di Arsène Lupin sul collo. Dev’essere al contrario molto distraente; gli occhi dell’ex gentleman-cabrioleur addosso tendono a far saltare i nervi anche al più equilibrato degli individui. Pertanto giudico che la sua cantonata vada ridimensionata e in qualche modo perdonata. In fondo, a ben vedere, il signor conte di Landeuil ha tramato in segreto per divertirsi alle spalle del povero investigatore.
Nelly Underdown in Landeuil/Lupin, sono costretta ad ammetterlo, inizia a piacermi. Ma sospetto sia merito della buona considerazione che ne ha l’autore. La versione di Leblanc continua a essere insopportabile.
In definitiva mi considero soddisfatta della lettura e attendo di leggere la prossima “confidenza” di Lupin, sperando più o meno inconsciamente di ritrovare anche Leblanc e Ganimard.
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È un racconto simpatico, ma breve, forse un po’ troppo per apprezzarlo completamente. L’idea del volo, almeno per quanto mi riguarda, poteva essere più ampia e sviluppata, così da godersi maggiormente il momento. Ho assolutamente adorato la fine, che svela un poco di quello che dev’essere stato l’incontro con il disegnatore di pacchetti di sigarette e le trame che ha ordino il nostro eroe in seguito.
Nelly è ok. Mi stupisce che sia ancora viva. Di regola le mogli di Lupin muoiono in fretta, per lo più di morte violenta, alcune semplicemente scompaiono inghiottite dal nulla oscuro. Nonostante la scarsa simpatia che nutro per lei, sono felice che sia abbastanza dura da resistere tutto questo tempo.
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