Il turista moderno non é più il visitatore saldo nei suoi principi di erudizione e di dottrina ; il turista é il simbolo di una ricognizione precaria, di una fragile approssimazione al valore dell'arte. Fragilità da riferire al suo mondo interno, non al suo mondo esterno, in alcuni casi fin troppo garantito e organizzato. Cosi, anche in una tipologia di viaggio in cui tutto é previso e preordinato, in cui non c'é più rischio e avventura, permane la possibilità di un'avventura interna talvolta sotto la specia di una crisi, di uno squilibrio, di una momentanea perdita del senso della propria identità.