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Citation de Partemps


Io che ti ho dato tutte le stagioni


Io sono stato tutte le stagioni
per te. E tu non ricordi la primavera
acerba, appuntita dei primi baci
fugaci e scopritori, di tutte le ore
passate l’uno contro l’altra, tu
su uno scalino perché potessi meglio
io così troppo alto di statura
portare il sesso gonfio contro il tuo
a vibrare, frecciare, soffrire.
Eri così ossuta, inappagabile.
Sembravi una spina di rosa, le lacrime
d’un corallo, eri straniera, sottomarina.
E l’estate, la ricordi almeno quella,
di fuoco come l’inferno dei più torbidi
desideri, le indocili, le oscene
litanie, i controllati e morbidi
insulti, gli spettri convocati, gli urli
del piacere quando tu ne violavi
ogni soglia.
Io ti diedi l’estate, la voglia
naturale di passare i limiti
e di esplodere come le nebulose
e gli anemoni.
Io ti diedi l’autunno, è vero
con le sue ventate di buio precoce
con le mareggiate che spingono
sulle spiagge relitti, alghe, detriti
con i primi freddi che fanno
dolere le articolazioni e le ossa.
Non c’è niente che possa
evitare che perdano ore di luce
due amanti.
E ora che è inverno, ora che per te
è sfiorito il mio corpo e la mia anima
lontana, riprovevole, sospetta ?
Inverno, solo quello ormai ci aspetta,
ghiacci deserti, giorni
corti come i tuoi scatti di orgoglio
lividi come un rifiuto, nudi come coltelli ?
Io che ti ha dato tutte le stagioni
muoio se non vedo un nuovo germoglio.
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