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Citations sur Bonne nuit, Monsieur Lénine (6)

Le temps est radieux, les collines sont vertes, l'eau du fleuve devient presque bleue. A l'horizon, enfin, la tant attendue Nikolaïevsk... Mais quel dommage ! Autrefois, les villes, aussi petites fussent-elles, s'annonçaient aux voyageurs venus de loin par les silhouettes de leurs clochers, les coupoles de leurs églises, les toits de leurs palais ou de leurs maisons. Maintenant, au contraire, même cette lointaine Nikolaïevsk s'annonce par deux grandes cheminées socialistes crachant de la fumée. L'église était là avant - je l'ai vue sur de vieilles photographies - mais elle aussi, comme tant d'autres belles choses du passé, a dû brûler dans le feu de la révolution bolchevique.
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« […] la "resitenza" al colpo di Stato trova ospitalità nelle sedi del potere locale. I "resistenti" sono una tipica collezione di nuovi russi : giovani intellettuali barbuti, ragazze liberate, un anarchico, un paio di funzionari del partito che hanno voltato gabbana nell'ultimo anno, e alcuni rappresentanti della vecchia generazione di dissidenti che hanno sofferto e pagato e che ora si sentono vendicati dal fatto che tanti giovani la pensano come loro. » (pp. 59-60)
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« Ho passato la giornata a cercare di ricostruire che cosa è successo qui, a Habarovsk, nei tre giorni del putsch, in modo da vedere, in piccolo, quel che probabilmente è avvenuto, in grande, nel resto dell'Unione Sovietica, a parte Mosca.
Alla notizia del colpo di Stato, il partito della città ha reagito immediatamente chiamandolo un "avvenimento stroardinario", e il segretario del partito ha definito i membri del Comitato d'Emergenza che avevavo preso il potere a Mosca :"grandi uomini in grado di riportare ordine nel paese". Il Parlamento locale ha preso una posizione più neutrale, raccomandando ai giornali di pubblicare senza commento le notizie ufficiali provenienti da Mosca, in modo da evitare manifestazioni di protesta e con ciò l'intervento dei militari. I militari, per parte loro, erano divisi. I comandanti di alcune unità […] avevano già mobilitato i loro uomini per intervenire a favore dei golpisti, e c'è voluto l'intervento diretto del comandante di tutto l'Estremo Oriente Sovietico, il generale Novožilov, per tenere gli uomini nelle caserme.
Un'inchiesta è attualmente in corso per stabilire chi stava con chi, ma i risultati sono incerti perché, come dicono qui, la situazione era "metà e metà". » (p. 83)
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« Molti sovietici assistono preoccupati a tutto quello che cambia sotto i loro occhi. Le novità li lasciano perplessi. Il vecchio sistema comunista, con tutti i suoi difetti e orrori, era una cosa conosciuta, al limite familiare. A quel sistema s'erano adattati e sapevano muovercisi dentro. Il nuovo non è affatto chiaro come sarà. I primi problemi che produce sono già evidenti a tutti : disoccupazione, aumento dei prezzi, inflazione, fine di quelle garanzie su cui gli elementi più deboli della società, come i vecchi o le vedove, potevano contare. » (p. 120)
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« Durante la notte di veglia, una delle canzoni più frequenti che si sentivano sulla piazza era opera di un poeta pakistano. "Svegliati, popolo", intonava il mullah e la folla ripeteva :"Popolo, svegliati, svegliati". Era strano sentire queste parole dinanzi al Lenin condannato a morte da un popolo che lui aveva voluto svegliare e che ora accusava lui di averlo addormentato. Povero Lenin, giustiziato da una religione che lui aveva voluto eliminare come oppio dei popoli e che ora tornava con tanta forza alla ribalta della storia dell'Asia Centrale !
"Secondo il calendario musulmano, oggi è l'anniversario della nascita di Maometto", m'ha detto il cadì venuto anche lui a vegliare ai piedi del monumento [la statue de Lénine abattue dans la nuit à Douchanbé]."Non le pare una strana coincidenza ?" ha aggiunto col suo sguardo strabico e un gran sorriso. » (pp. 275-276)
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« Come è possibile che tutti i sogni e le sofferenze cominciati nel 1917 coi "dieci giorni che scossero il mondo" siano finiti così in tre giorni d'agosto che non hanno scosso granché ? Possibile che la "Grande Rivoluzione d'Ottobre" sia morta così, nel suo letto, a settantaquattro anni, semplicemente di vecchiaia ? Finita senza catarsi ? Senza resa dei conti ? Sgonfiata come un pallone ? Mi pare impossibile che la fine di quella lunga storia di illusioni e di assassinii, di speranze e di orrori sia tutta qui, in questo spegnersi come di un fuoco. Forse che il peggio ha ancora da venire ? » (p. 410)
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