Il libro, primo della Ricerca, fu inizialmente rifiutato dagli editori perché ‘illeggibile'. Lì capisco. al primo approccio sono riuscita a leggere faticosamente 20 pagine, nelle quali
Proust non aveva ancora finito di descrivere cosa pensasse la notte quando si sveglia… Ho creduto non poter andare avanti. E' venuta in mio aiuto la versione audio del libro, cosa da me mai sperimentata prima, ma che senza la quale non credo sarei riuscita ad andare avanti (complimenti alla lettrice che riusciva a dare la giusta intonazione, senza perdersi, a frasi lunghe più di una pagina!!) !
La struttura stessa dell'opera è particolare : primo libro di sette, Dalla parte di Swann è ulteriormente diviso in 3 parti ben distinte:
la prima, Combray, ci immerge nei ricordi infantili dell'autore ( ma quanti anni ha realmente? 5? 10? 15? Non ci è dato saperlo) delle vacanze passate nel paese della nonna e della zia, con un ritmo lentissimo e frasi sproporzionate, dove l'esercizio di stile prevale drasticamente sulla trama : auliche descrizioni di un filo d'erba che si sposta al vento, immagini di gocce rimaste dell'ultimo acquazone e disperazioni malate per un bacio della buona notte negato. Fra una bucolica passeggiata e l'altra, in cui scopriamo mille dettagli su campanili e siepi fiorite, appare anche, la famosissima scena della madeleine (che la Disney ha illustrato magistralmente con la “ratatouille” gustata dal critico culinario nell'omonimo film). Se la lettura ci stanca spesso fra i lunghi voli pindarici, è utilissima per conoscere dettagli sull'educazione di un giovinetto di una certa élite francese ai tempi della Belle Epoque e il suo modo di vivere al quotidiano.
La seconda parte “Un amore di Swann” è un romanzo dentro il romanzo (tanto per fare un'ennesima digressione!!), tanto che si può trovare venduto a parte in libreria, come un libro indipendente da tutta l'opera. Lo stile cambia, l'argomento anche. Finalmente c'è una trama in quel che si legge! La storia di come un vicino di Combray, Swann appunto, si sia innamorato anni prima di una ‘Cocotte' mondana e frivola, che gli fa perdere tempo e soldi, rendendolo malato di gelosia, per rendersi conto alla fine che non gli è neanche mai piaciuta!!!! Descrizioni di paranoie e di mentalità dell'epoca molto dettagliate…
L'ultima parte di qs primo tomo, Nomi di paesi: il nome, torna a volteggiare fra le fantasie di
Proust, di come si immagina Paesi lontani che vorrebbe visitare, con un affresco di Giotto o un dipinto di Botticelli come guida alla sua ispirazione.
Stilisticamente ci sono delle perle unique, almeno leggendolo in francese in cui i trapassati remoti e i condizionali usati a profusione da
Proust (modi e tempi verbali ormai spariti completamente dal linguaggio francese odierno) conferiscono subito al testo un fascino fuori dal tempo; le descrizioni, seppur “un tantino” abbondanti (piangerete!), sono di un'eleganza unica e la maestria nel costruire frasi con vagoni di subordinate che si rincorrono da una pagina all'altra, resta, credo, ineguagliato.
Da affrontare solo se siete dei “robusti lettori” a vostro agio con i Classici !