L'odore dell'India
Quanta umanità in queste pagine scritte da
Pasolini durante un viaggio nel subcontinente indiano in compagnia di
Moravia e la Montale fra la fine del 1960 e l'inizio del 1961.
Pasolini partecipa a ricevimenti ufficiali e incontra personalità e borghesia locale, ma soprattutto
Pasolini vaga la notte solo, "perché soltanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco a riconoscere le cose”, cose come la miseria di questa “folla vestita praticamente di asciugamani” che abita l'India, cose come “il solito altissimo odore che mozza il fiato.Quell'odore di poveri cibi e di cadaveri, che, in India, è come un continuo soffio potente che dà una specie di febbre “ . Ci regala sempre descrizioni altamente fisiche e poetiche in queste poche pagine in cui ovviamente,
non si priva di comunicarci le sue impressioni e considerazioni dell'India dell'epoca con la sua vena da reporter. Si legge facilmente e rapidamente, lo consiglio.